"Immaginate una classe con una finestra su una conoscenza estesa a tutto il mondo. Immaginate un insegnante con la possibilità di portare alla luce ogni immagine, suono, evento. Immaginate che l'alunno possa visitare ogni posto sulla terra ed ogni tempo nella storia. Sembra ancora oggi qualcosa di magico. Tuttavia l'abilità per allestire questi generi di ambienti di apprendimento è all'interno delle nostre possibilità". (HOPPER)
Con il riordino dei cicli tutte le esigenze di ordine educativo e sociale concorrono per mettere i bambini e i ragazzi in condizione di possedere un patrimonio culturale comune.
Per soddisfare tali esigenze occorre:
- riconoscere valore e dignità alle diverse tradizioni culturali.
- affermare a ogni livello scolastico la centralità delle persone che apprendono.
- sostenere la rinnovata professionalità dei docenti.
- potenziare la capacità di autonoma gestione della scuola.
- favorire l'apporto culturale delle famiglie, offrendo i locali scolastici per i bisogni o interessi socio-culturali.
- realizzare iniziative culturali e sociali avanzate.
- promuovere contatti con le altre scuole, stabilendo dei collegamenti in rete.
Per realizzare queste scelte educative, la scuola si deve porre come centro di cultura rispetto al territorio, fornire il possesso di competenze linguistiche e informatiche che costituiscono validi strumenti per migliorare l'apprendimento in ogni campo del sapere.
Occorre creare occasioni concrete di rapporto tra lingue straniere, informatica e le altre discipline. Le tecnologie dell'informazione, della comunicazione e la capacità d'uso di più lingue straniere devono diventare strumenti essenziali per la maturazione di tutte le competenze e per l'introduzione di nuovi modelli e di organizzazione didattica.
L'idea guida è quella di una scuola di base come campus con servizi comuni: laboratori liguistico - informatici aperti oltre l'orario scolastico che servano anche come aggregazione tra scuola - famiglie - territorio.
Dal punto di vista educativo, l'utilizzazione di strumenti multimediali e informatici può contribuire a migliorare i rapporti interpersonali, per l'implicita necessità di collaborare con gli altri; nel campo cognitivo può favorire l'ampliamento delle conoscenze, il miglioramento delle capacità di osservazione, memorizzazione, confronto, la comprensione e l'uso della lingua scritta, le capacità logiche, espressive e creative.
Quello che si prospetta è un curricolo formativo ricco di stimoli e percorsi aperti alle più diverse esperienze, in un laboratorio / atelier ambiente di apprendimento significativo.
Le tecnologie multimediali e informatiche possono offrire un utile contributo a configurare la scuola, non più come luogo dell'insegnamento, ma come contesto di apprendimento educativo, cioè come una scuola:
· centrata sugli allievi, sui loro bisogni e sulle loro risorse;
· pensata come strumento di garanzia del diritto alla diversità piuttosto che all'uguaglianza;
· più adatta ad affrontare tematiche multi - disciplinari;
· (che) utilizza il metodo della ricerca e dell'esplorazione;
· (che) favorisce l'invenzione e la creatività individuale e collettiva;
· (che ha come) suoi elementi caratterizzanti la collaborazione e la cooperazione.
Affinché tali preziosi contributi si realizzino, è necessario che la scuola abbia dotazioni non obsolete, in numero sufficiente per essere utilizzate da gruppi sino a 20 alunni contemporaneamente, facilmente accessibili per gli insegnanti e gli alunni.
Sarà indispensabile una progettazione attenta e flessibile. Il lavoro sarà inserito nell'offerta formativa dell'istituto per potersi integrare in modo coerente con obiettivi, metodi e argomenti programmati. Non sono opportune finalità specifiche, tranne quella di familiarizzare con strumenti sempre più diffusi e forse indispensabili, superando sia gli atteggiamenti di paura che quelli di mitizzazione.
marzo 2001 Patrizia Tordi e Fabio Campo |