Verbale assemblea dei bambini del 14 novembre 2017
L’assemblea dei bambini ha inizio alle ore 11.30, come da decisione presa durante il consiglio di interclasse.
La modifica dell’orario è la prima novità che quest’anno scolastico vedrà attuarsi per l’assemblea.
La scelta di utilizzare l’ultima ora della mattina è nata dall’esigenza presentata durante l’ultima assemblea dei bambini.
I rappresentanti avevano posto il problema di un mancato riconoscimento del ruolo all’interno della classe, ed inserire l’incontro all’interno della mattinata ha significato riconoscerne la valenza didattica educativa al pari di una qualsiasi disciplina scolastica .
L’incontro avviene con la presenza dei rappresentanti delle classi prime, i bambini vengono accolti dai compagni più grandi e si dà largo spazio al senso dell’assemblea .
La prima riunione dell’anno ha come scopo quello di presentare i lavori dell’assemblea ai rappresentanti delle prime classi e rimotivare insieme l’esperienza comune. Sono gli stessi rappresentanti che evidenziano termini che fanno dell’assemblea il centro del movimento di pensiero che guida la comunità scolastica.
Vengono enunciati termini quali accoglienza, rispetto, intimità, condivisione e tutoraggio dei grandi verso i piccoli.
Spiegano il senso del cerchio e di che cosa si fa in assemblea:
“Ci mettiamo in cerchio per vederci tutti(rappresentante IVB)”
“Siamo qui per decidere cose nuove, togliere ed aggiungere le regole che fanno “bella” la nostra scuola”(rappresentante IIC)
Migliorare, cambiare o mantenere sono i termini che prevalgono in questa prima discussione.
Si fa un giro di presentazioni dei rappresentanti e ogni bambino si presenta al cerchio dell’assemblea utilizzando la frase “mi chiamo e vado”.
Ognuno di loro, in autonomia, manifesta un senso di appartenenza alla classe intesa come percorso, io mi chiamo e vado e non io mi chiamo e sono.
“Sì perché per stare in questa scuola c’è più libertà, ma è necessario ascoltare, e per fare le cose bisogna rispettare gli altri e le cose”(Rappresentante III C).
Le insegnanti chiedono ai bambini di presentare le regole e i confini della scuola.
“Si può giocare e correre, abbiamo un bosco proprio bello, un prato grande e un orto .
Ci sono confini che non bisogna superare” (Rappresentante V C)
_ Come fate a non superare confini che non sono segnati?(Insegnante)
“ Ci sono punti di riferimento: il tavolo, la rotonda, il boschetto, i cespugli e la casina dell’urlo(Rappresentante VB)
“ Ce lo dobbiamo ricordare, ed è la maestra che deve allargare i confini”(Rappresentante II A).
“ Le maestre “dicono” ai bambini confini diversi”(Rappresentante IIB)
“Poi ci sono recinzioni che proteggono il parco della scuola”(Rappresentante IIC)
“Perché la nostra scuola sia sempre bella, ci sono dei turni che servono a mantenere pulito il nostro parco”(Rappresentante IV C)
“E’ necessario rispettare la bellezza del parco, se non rispetto gli alberi non c’è rispetto reciproco(Rappresentante IIIA).
Infine Antonella e Alessandra insieme ai bambini si avviano in un percorso nei luoghi più condivisi della scuola: i bagni, i corridoi, l’androne del giardino dove sono esposte le regole della scuola e degli autobus. La passeggiata ha lo scopo di orientare i più piccoli e fare in modo che tutti si riconoscano nelle regole scelte.
Per garantire l’intimità dei bambini durante l’utilizzo dei bagni, su proposta del rappresentante di VB, si decide di creare un semaforo (cartellini) che indichi la presenza di un bambino in bagno, affinche’ non venga disturbato dagli altri.
L’assemblea si conclude con la proposta del rappresentante di I A di fare un pic-nic tutti insieme alla fine della scuola, mettendo in evidenza lo spirito comunitario e di condivisione della scuola.
Alessandra e Antonella