(pubblicato da Repubblica Bologna il 26 settembre 2008)
Lettera inviata ai dirigenti scolastici provinciali e regionali
L´inglese insegnato dai maestri «tappabuchi»? No grazie. Piuttosto teniamo i nostri figli a casa quando ci sono le lezioni di inglese, chiediamo l´esonero. Il gesto eclatante è dei genitori dei 475 alunni delle elementari Longhena che ieri hanno comunicato la decisione ai vertici amministrativi della scuola bolognese. Una lettera inviata ai direttori dell´ufficio scolastico provinciale Aiello e regionale Catalano in segno di protesta a seguito del taglio della cattedra dell´insegnante specialista di inglese. «Sollecitiamo la sua nomina poiché a tutt´oggi il posto risulta vacante – scrivono i genitori – nel caso la nostra richiesta non andasse a buon fine siamo intenzionati a chiedere l´esonero dei nostri figli dalle lezioni di lingua inglese fino alla nomina dell´insegnante specialista».
E´ come esonerare i figli dall´ora di religione o di ginnastica per motivi di salute. Peccato che l´inglese sia materia obbligatoria: un´ora in prima elementare, due ore in seconda, tre ore nelle classi successive. E nessun genitore era mai arrivato a tanto. «La nostra protesta ha un valore simbolico, ma siamo determinati a resistere nell´intento di esonerare i figli e ad andare avanti: è diritto dei bambini avere l´insegnante specialista che ci è stato tolto», spiega Greta Frascaroli a nome delle mamme di Longhena. Oltre alla lettera, mamme e papà intaseranno il fax dell´ufficio scolastico provinciale per chiedere la nomina dell´insegnante. Il pasticcio dell´inglese ha colpito tutte le scuole elementari, con un paradosso: per coprire la mancanza di maestri «comuni» sono stati utilizzati gli insegnanti specialisti di inglese. Salvo poi aprire un «buco» a Bologna di 120 posti sull´inglese.
Come è stato coperto? Chiedendo agli stessi maestri «comuni» (specializzati con un corso o anche solo con un esame dato all´Università) di sostituire gli specialisti con scambi di ore e di materie: chi sa l´inglese cede le sue ore di italiano o storia ai colleghi e va a insegnarlo anche in altre sezioni. Altra via, quella dei supplenti chiamati in tutta fretta e a scuola già iniziata grazie ai nuovi posti concessi: «Sai l´inglese? Vieni». Alle Longhena gli insegnanti si erano già rifiutati di coprire più classi per principio: «Non vogliamo salire su questa giostra, la scuola è una cosa seria». Ora sono i genitori ad arrabbiarsi e a sostenere i docenti contro la «girandola» nelle classi. «Succederà che nelle classi si arriverà a tre o quattro insegnanti diversi, che chi ha iniziato un programma di storia con un maestro dovrà continuarlo con un altro, uno spezzatino inaccettabile», protestano i genitori della scuola in collina dove intanto l´inglese non viene insegnato. «Questo taglio è nella logica dei tagli gravissimi alla scuola a cui ci opponiamo», commenta la maestra Marzia Mascagni. E dalle Longhena parte l´appello: una iniziativa di protesta a staffetta in tutte le scuole dopo il corteo in piazza di oggi.